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La Rediscovering The Americas

è arrivata alla fine del percorso che, solo nell’ultima parte del Nord America, ha toccato i 19.000 chilometri.
Il 12 Luglio siamo ancora in Minnesota e questa volta …sottoterra. Infatti questo Stato è ricchissimo di grotte, non ostante le sue pianure ondulate. La Mistery Cave si apre in mezzo ad una grande foresta che nasconde piccole doline e dove scorre un discreto torrente di origine carsica.
La cavità è sub orizzontale e lunga ben 13 miglia! Si tratta di tante gallerie che si intersecano tra loro con erosioni e concrezionamenti . Nel vicino campeggio un Racoon (piccolo orsetto) ci viene a visitare in cerca di cibo. Il giorno dopo attraversiamo zone dove vivono gli Amisch, gente che rifiuta le moderne tecnologie e si spostano su nere carrozzelle.
Altra visita alla Niagara Cave, nome derivato da una alta cascata che si incontra in un rombante ramo laterale di questa cavità ancora una volta sub orizzontale scavata in calcari antichissimi dell’Era Primaria, mai sconvolti da movimenti tettonici.  La regione offre anche importanti testimonianze preistoriche che si trovano a picco sul Mississippi River. Si tratta di “Mounds”, ovvero di tombe a cupola appena rilevate sul terreno con forme circolari e a forma di orso, create da popolazioni antiche che vivevano lungo questa fascia che arriva in Ohio. La foresta e il letto del “Main River” rendono l’ambiente altamente suggestivo, non ostante la lunga camminata.
Il 14 arriviamo a Chicago e parcheggiamo il camper vicino all’aeroporto O’Hare. Da lì, con un taxi guidato da un palestinese simpaticissimo, ben contento di vivere qui, arriviamo sotto la Sear Tower (alta quasi 500 metri)  in pieno centro. Visitiamo la città con un bus turistico che in un’ora e mezza ci permette di apprezzare gli innumerevoli grattacieli creati da grandi firme dell’architettura. Veramente bella è questa città. Mariela il 15 parte per l’Italia e noi, con un giorno di galoppata, inanelliamo 600 km e arriviamo in Indiana e poi in Ohio.
Il 16 luglio siamo a Pittsburg ad ammirare l’esemplare originale del Diplodocus carnegiei una delle cui copie è al Museo Capellini di Bologna. Ma il Museo, nato dalla filantropia di Carnegie all’inizio del ‘900, oltre a una enorme sezione dedicata ai Dinosauri, offre sale con spettacolari minerali, insetti e una parte dedicata alle culture del Nord America, il tutto in un contesto museale all’avanguardia (come sempre accade in questo fantastico Paese).
Da Pittsburgh passiamo per Gettysburg dove venne combattuta la battaglia decisiva tra Confederati e soldati dell’Unione con migliaia di morti e feriti dalle due parti.
Finalmente il 19 luglio arriviamo a Nework (New Jersey) dove parcheggiamo il nostro camper accanto a quello di Dario, che ci aveva preceduto. Siamo al SEAMEN’S CHURCH, un posto di accoglienza per gente di mare e camionisti gestito da volontari cattolici che come sempre ci offrono una ospitalità incredibile. In questi giorni giriamo per New York, visitando subito GROUND ZERO dove il vile attentato dell’11 Settembre 2001 aveva distrutto il World Trade Center con migliaia di vittime innocenti!!
Venerdì  carichiamo i camper sul container all’Interglobo e il 26 volo per l’Italia.
La REDISCOVERING THE AMERICAS è veramente arrivata al capolinea !!!

 

 

la Mistery Cave e le sue concrezioni

 

nella terra degli Amish

nei meandri della Niagara Cave

 

il Mississippi River

Chicago - La strada dedicata ad Italo Balbo dopo la trasvolata con i suoi idrovolanti

 

la Downtown di Chicago

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    DALL’ALASKA  AL MINNESOTA!

    L’entrata in Alaska è stata un’emozione! Poi, pochi chilometri dopo il mitico confine, subito un incontro in un paese disabitato, con un cercatore d’oro che ci ha mostrato una piccola manciata del prezioso metallo. Lungo un torrentello vicino alla strada abbiamo tentato la sorte…con scarso successo, ma ci siamo resi conto della fatica e del tempo necessario per arrivare a risultati soddisfacenti. Dopo alcune centinaia di chilometri di monti coperti da grandi foreste, il 20 Luglio ci siamo incontrati a FAIRBANKS, con Michelle Roberts, organizzatrice della grande festa , per i 100 anni della città ed i 50 anni dello Stato dell’Alaska. La nostra conferenza sul viaggio di Felix Pedro, che scoprì qui l’oro, e su Ardito Desio, purtroppo salta perché nei giorni in cui eravamo in città c’erano molte manifestazioni dedicate al Solstizio ( qui il Sole non tramonta praticamente mai in questo mese!).Bisognava restare fermi per una settimana e ciò non era possibile.  Siamo poi passati al Parco Denali e da lì ad Anchorage, bella città che venne colpita da un forte terremoto negli anni ’60.
    Poi è iniziato il ritorno verso il Canada  ripassando da Watson Lake e Whitehorse.Abbiamo percorso tutta l’Alaska Highway fino allo “0 mile”!
    Ancora montagne e ghiacciai  che hanno raggiunto il massimo splendore nella lunga valle (200 km.) da Jasper a Banff: fantastico!
    A Calgary abbiamo  preso la strada per Drumheller, “il paese dei Dinosauri”: qui  sotto le colline fangose erose (Bad Lands) giacciono centinaia di grandi dinosauri solo in parte estratti. Tutta l’area costituisce il più esteso giacimento del Nord America. Alla sera del 6 Luglio cena con grande T –bone ( fiorentina) in un locale western di Patricia  (Stato dell’Alberta). Entriamo in USA.
    A  Glasgow (Montana) vediamo in un piccolo museo il prototipo dei camper dell’epoca dei pionieri e ancora Dinosauri a Fort Peck. Dove lo Yellowstone River si butta nel Missouri visitiamo il Fort  Union costruito dopo le esplorazioni di Lewis e Clark all’inizio del 1800. A Fort Lincoln (North Dakota) interessantissimo villaggio dei Mandan (ricostruzione), etnia scomparsa per il vaiolo portato dagli europei. Qui c’era anche un distaccamento della cavalleria comandato da Custer (ucciso a Little Big Horn). La nostra galoppata continua giorno dopo giorno con tappe di 400 km, in zone di estese coltivazioni, per arrivare a Chicago entro il 15 Luglio data della partenza di Mariela Desio per l’Italia.
    La prossima tappa ci porterà da Chicago a Pittsburg e poi a New York, ma questo farà parte dell’ultimo report della nostra fantastica “REDISCOVERING THE AMERICAS”!

     

    CAlaska -il battello a ruote di Fairbancksi

     

    CANADA - il piu grande dinosauro del mondo a Drumheller-canada

     

    Sui ghiacciai del Jasper National Park- Canada

     

    La strada dei ghiacciai-Banff Nat.Park- Alberta-Canada

    Stormy weather! - Drumeller parco Dinosauri

     

    Fort Union-Trading Pos t- N Dakota-USA

    Buon appetito! - Museo dinosauri di Fort Pech- Montana-USA

     

    Villaggio dei Mandan-Fort Lincoln Nat Mon - N Dakota-USA

    Silos per grano - Nord Dakota - USA



DA SAN FRANCISCO  ALLE TERRE DELL’ORO  DEL  CANADA E ALASKA

 Dal Lago Salato, che è molto grande e solo in parte, in questa stagione, è secco, saliamo per la strada che sale al Passo Donner, nome che evoca una tragedia dell’800 quando un gruppo di pionieri qui rimase bloccato dall’inverno e che per sopravvivere alcuni di essi si dovettero cibare dei loro compagni morti di stenti! Il 28 Maggio siamo a Palo Alto in California e lì andiamo a trovare Rocco un ragazzo di Porretta Terme(Bo) che lavora qui da alcuni anni come ristoratore nel suo locale: ilTootsie’s. E’ un ottimo esempio della fantasia e capacità dei giovani italiani di lavorare all’estero.
Dalla Sylicon Valley arriviamo  velocemente a San Francisco. Il Golden Gate ha i piloni coperti a meta’ dalle nebbie del Pacifico. Da qui inizia la lunga entusiasmante salita verso l’Alaska.
Seguendo una strada di campagna arriviamo alla costa a picco con grandi spiagge senza nessuno.
Visitiamo Fort Ross, antica guarnigione Anglo-Russa. Si sale all’interno tra alti alberi Red Vood.
Passiamo sotto il grande vulcano Shasta (metri 3450).Il 31 Maggio si entra in Oregon tra foreste di conifere, fiori coloratissimi ed altre spiagge assolutamente solitarie, battute dal vento.Arriviamo al Crater Lake, nella catena delle Cascade con ancora molta neve sui bordi del cratere. Dopo il paesino di Garibaldi (dedicato al nostro eroe dei due mondi), visitiamo una spettacolare grotta marina colonizzata da foche ed uccelli. Il 3 Giugno siamo ad Astoria sulle foci del Columbia River, il luogo raggiunto dalla spedizione di Lewis e Clark nel 1806. Il 4 giugno siamo a Seattle con Mariela Desio(figlia del grande geologo italiano) con cui  faremo il resto del viaggio.
Entriamo in Canada a Vancuver. Lungo la strada incontriamo Davide Giovagnoni, un bolognese che lavora qui da anni!! Poi si iniziano ad attraversare zone che hanno visto passare centinaia di cercatori d’oro alla fine dell’’800. Una lunga deviazione ci porta a Backerville piccolo storico paese che ha visto passare anche il nostro cercatore Felice Pedroni di Fanano ,all’inizio del ‘900. Arrivati a Prince Gorge, lungo l’Alaska Highway, ci siamo diretti ad Ovest  e a Kitwanga e per la strada 37 North puntiamo verso lo Yukon. Kitwanga è un piccolo centro che ha una decina di antichi totem scolpiti dalla tribù che qui ancora vive.
La strada si inoltra per centinaia di chilometri in una enorme foresta di conifere e betulle. Siamo fortunati perché, mentre stiamo arrivando, la via viene riaperta per una frana che giorni fa l’aveva bloccata (l’Alaska Hwy era chiusa a Nord a causa di un grande incendio). Cassiar  è una zona di miniere di Giada con un bell’artigianato costoso (il Canada ha prezzi piu’alti degli USA).Si entra nel mitico Yukon letto tante volte nei romanzi di Jack London! Di giorno la temperatura sta intorno ai 20°C. Il 14 giugno siamo  a Watson Lake località diventata famosa per la “foresta dei cartelli”: oltre 62.000 targhe e cartelli inchiodati dai viaggiatori di tutto il mondo. Anche noi ne mettiamo uno con l’adesivo di Rediscovering the Americas (l’unico italiano)! A Whitehorse c’e’ un vecchio battello a ruote (il Klondyke) e scale di risalita per i salmoni per superare una diga idroelettrica. Purtroppo i salmoni arriveranno tra un mese. Lungo la strada che sale a Dawson oltre alle zanzare vediamo un grosso orso Grizzly vicino alla foresta. Prima di Dawson non resistiamo alla tentazione di imboccare la Demster Highway che in 700 km arriva oltre il circolo polare a Inuvik. Ne percorriamo un tratto di 100 km. Lassu’ il paesaggio cambia e le montagne Tombsone sono con bassa vegetazione e nevai. Arriviamo a 1400 mt, circondati da un paesaggio selvaggio e desolato. Sotto di noi c’e’ il “Permafrost” ovvero ghiaccio praticamente fossile.
Il 17 giugno eccoci nella graziosissima e storica Dawson, che fu la base per centinaia di cercatori d’oro e dove si fermo’ anche il nostro Felice Pedroni . Lo Yukon River l’attraversiamo su una chiatta che funziona solo in estate e poi proseguiamo sulla “Top of the World Hyw”. Subito ci rendiamo conto del perche’ di questo nome: la strada sale lungo la zona di crinale tra montagne coperte di foreste infinite. Verso sera ci fermiamo in uno spiazzo. Appena scesi dal camper ci imbattiamo in una grossa impronta di lupo e poco piu’ in la’ tracce inequivocabili di feci coperte di pelo lasciate dall’animale che si deve esser cibato di un coniglio selvatico. Al mattino, dopo una notte “di sole” (visto che qui non vien mai buio del tutto) raccolgo delle splendide corna di Caribu’ rosicchiate dal nostro invisibile lupo. Si sale a 1400 mt. e poi si scende e si risale.Il 18 giugno siamo al posto di confine con l’Alaska!!! Nessuna formalita’ e poco dopo in un minuscolo centro disabitato incontriamo George, un cercatore d’oro, che ci mostra una manciata del prezioso metallo raccolta poco  prima in un torrentello. Scendiamo e ci troviamo a costeggiare un piccolo corso d’acqua e subito ci fermiamo per vedere se troviamo anche noi tracce dorate nelle sabbie. Con la padella comprata a Backerville, notiamo in effetti qualche pagliuzza luccicante, ma la cosa richiederebbe dei giorni…comunque un’esperienza l’abbiamo fatta . Arrivati a Tok sull’Alaska Hwy riprendiamo a salire verso Nord Ovest. A Delta c’e’ la fine della Alaska Highway. Con un’un’ultima tirata il 19 sera (anche se e’ sempre giorno…) arriviamo alla tanto agognata FAIRBANKS!!!!  Più di un anno di viaggio dalla Terra del Fuoco. Dire che siamo felici e’ dir poco!

Da qui inizierà la “discesa” verso New York che e’ ancora lontana migliaia di chilometri, ma l’attraversamento da Nord a Sud delle Americhe e’ compiuto

 

    Il Lago Salato- Utah(USA)

     

    La foresta dei cartelli con il nostro logo-Watson Lake

    la grotta delle foch e- Oregon (USA)

     

    all inizio della Demster HWY

    Sotto i totem di Kitwanga (Canada)

     

    rapide dello Yukon River (Canada)

    L alaska e sempre piu vicina (British Columbia)

     

    Mariela Desio e Ferraresi Carla sulla Dempster Highway

    ALASKAAAA!!!

    Rocco il ragazzo di Porretta nel suo ristorante TootsiesA

 

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RIPARTE LA REDISCOVERING THE AMERICAS

DA SAN DIEGO (California) A WINNEMUCCA (Nevada)

Il 12 Maggio 2009 siamo di nuovo in marcia, questa volta negli Stati Uniti.
Prima di rientrare in Italia, in Aprile, avevamo visitato San Diego per spostarci alla storica Prigione di Yuma, poi ai disegni tipo Nazca sui terrazzamenti del Colorado a Blyte ed infine un lungo giro sulla parte Sud del Gran Canyon, che resta sempre spettacolare.
Da San Diego, dopo un veloce  controllo al camper siamo partiti verso Los Angeles.La nostra bassa velocità, nella trafficatissima autostrada che va alla famosa metropoli californiana, è stata inizialmente uno stress, ma poi ci siamo adeguati alle regole che qui sono rispettate al 100%, nonostante la gente creda a quanto si vede nei telefilm.
A Los Angeles c’è un luogo incredibile, proprio nel centro della città: Il Rancho La Brea. Qui, migliaia di anni fa, un numero enorme di animali finì inghiottito da un  lago di bitume che li ha preservati e che, oggi, si possono ammirare in un modernissimo museo; visita anche al Cimitero di Hollywood dove riposano famosi attori del passato.
Da Los Angeles ci siamo diretti verso Las Vegas. Breve sosta alla Città Fantasma di Calicò sorta nel 1881.
Las Vegas è un mondo per certi versi assurdo, ma che merita di esser visto. Hanno ricostruito tutti i più famosi monumenti del mondo tra cui la Tour Eiffel, Piramidi egiziane, Palazzo dei Dogi con relative gondole ecc. Dentro in questi Casinò scorrono fiumi di dollari. Ognuno ha i suoi gusti…
Il 16 siamo sul bordo Nord del Gran Canyon. Spettacolo indescrivibile si presenta dal lodge che ha mantenuto lo stile e l’atmosfera degli anni’20. Incontriamo una coppia di svizzeri conosciuti l’anno scorso in Patagonia! Il mondo è piccolo! Point Imperial, Point Royal sono solo alcune delle zone da cui si può vedere la maestosità di questa enorme voragine naturale.
A Page ci inoltriamo a piedi nell’Antelope Canyon, altra meraviglia di questi territori: si tratta di una frattura nelle arenarie, che acqua e vento hanno intagliato mettendo in evidenza, nei meandri angusti del percorso, colori e sedimentazioni.
Il 19 maggio siamo in un altro luogo mitico: la Monument Valley.
Quanti films westerns sono stati qui girati dal grande John Ford! Con i campers scendiamo nella valle dove vivono ancora famiglie Navajo nei loro hogan ora non più di fango. Per mezza giornata ci aggiriamo tra una formazione rocciosa e l’altra. Ad ogni curva si apre un mondo nuovo regalatoci dall’erosione di questo altopiano antichissimo. Peccato per un albergo che poteva esser costruito altrove!
Alla sera siamo accampati davanti alla Newspaper Rock. Qui popoli antichi (perché gli USA hanno una loro Storia antica!) hanno lasciato tracce delle loro vita sociale su un grande masso piatto.
Il 20 siamo al Arches National Park dove gli eventi naturali hanno creato circa 2000 archi di roccia. Con una lunga camminata di un’ora in salita arriviamo di fronte al Delicate Arch, un vero monumento della Natura che è oggi simbolo dello Utah.
E che dire delle Windows, dove un sole al tramonto accende di rosso le rocce di arenaria mesozoica.  Spettacolare è il Landscape Arch, ancora il più lungo del pianeta.
Saliamo a Nord e dopo molte centinaia di chilometri di mondi pressoché disabitati arriviamo al Dinosaur National Monument dove all’inizio del ‘900 fu scoperto un giacimento di ossa di dinosauri oggi protetto da un grande edificio che purtroppo troviamo chiuso per importanti lavori di restauro! Peccato! Nella vicina Price visitiamo lo straordinario Museo dei Dinosauri in cui troviamo anche un’ennesima copia dell’esemplare esposto a Bologna al Museo Capellini (in Settembre verrà festeggiato per il suo arrivo cent’anni fa, con un congresso organizzato dal Prof. Vai e dal Dr. Fanti).
Il tempo si fa temporalesco e  piove a tratti. Arriviamo verso Salt Lake City e il 24, con una camminata di 700 metri di dislivello, andiamo a visitare la Timpanogos Cave, una grotta che si apre in rocce antichissime e che l’acqua ha scavato creando concrezionamenti particolari e rari, simili a quelli delle grotte della Sardegna.
Dalla città dei Mormoni imbocchiamo la “freeway” N°80 ed in breve siamo sulle sponde dell’enorme lago salato secco che, per la stagione, è in molti tratti coperto di acqua. A Wendover sosta sulle rive del Lago Salato dove nel secolo scorso si è raggiunto il record di velocità su terra: oltre 900 km/ora! Il fascino di queste zone “salate” è grande e ci ricorda quelli visti in Cile e in Bolivia.
Da qui entreremo in Nevada attraversando territori che videro le estenuanti fatiche dei pionieri che tentavano di arrivare in California.Dopo questo immancabile giro del Sud Ovest americano la Spedizione, una volta a San Francisco punterà al Grande Nord, verso il Canada e Alaska!

 

    Calico la Ghost Town dell Argento

    Riflessi nel Salt Lake

    Strati deformati presso Calico-California

    North Rim del Grand Canyon

    la grotta delle foch e- Oregon (USA)

     

    all inizio della Demster HWY

    Il Delicate Arc -Parco degli Archi Utah

    Il lago di bitume di La Brea Los Angeles ricostruzione_ambientale

    Las Vegas incredibile!

    Luci nell Antelope Canyon

    Nel cuore della Monument Valley

    Freeway che entra a Los Angeles

 

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GIUSEPPE RIVALTA - DARIO BRIGNOLE

REDISCOVERING THE AMERICAS:

DA MEXICO A STATI UNITI

Il 3 Marzo 2009 entriamo in Mexico senza grandi problemi di frontiera e iniziamo a risalire il Chiapas, regione che fino ad alcuni anni fa ha creato seri problemi al governo per i problemi di autonomie delle etnie Maya della zona.
Si arriva a San Cristobal de Las Casa. La cittadina coloniale e’ molto ben conservata e con mercati tipici coloratissimi. Ci siamo poi diretti verso Palenque utilizzando una strada  che attraversa una zona montuosa con piccoli pueblos. Visitiamo le rovine della citta’ maya di Tonina’, poco battuta dal turismo e saliamo sulla grande piramide. Verso il pomeriggio siamo ad Agua Azul dove ci troviamo davanti ad una serie di cascate,non alte, ma distribuite a semicerchio per altro molto fotogeniche. La strada attraversa uno dei territori che ha visto la sanguinosa guerriglia dei zapatisti e che ora sembra aver avuto una certa autonomia.Il 6 marzo incrociamo una Range Rover di Fabio e Paola targata Venezia: incredibile l’avevamo gia’ incontrata l’anno scorso a Valdes!!Il mondo e’ davvero piccolo. Arriviamo a Palenque e visitiamo il sito che resta sempre un capolavoro di architettura Maya. Dalla foresta echeggiano i versi potenti delle scimmie urlatrici che incontriamo in un giro tra le rovine ancora da sradicare dalla selva. Due giorni dopo siamo a Bonampak altra citta’ maya famosa per un tempio ancora affrescato che fu dedicato ad un re che condusse una guerra contro una vicina tribu’. Il 9 visitiamo il sito olmeco di La Venta famoso per le grandi teste scolpite nel basalto dai caratteri negroidi. Incontriamo una coppia di italiani (famiglia Parietti) che hanno impiantato una grande azienda agricola a Emiliano Zapata. Bellissima poi la antica Puebla e poi puntiamo su Teotihuacan in pieno altopiano del Mexico. La citta’ con le Piramidi del Sole e della Luna resta sempre una testimonianza impressionante di una cultura affascinante che governo’ per alcuni secoli l’altopiano. Il giorno dopo, con un autobus, scendiamo a Città del Mexico dove nel Museo di Storia Naturale incontriamo una delle copie del Diplodocus carnegiei analogo a quello del Museo Capellini di Bologna e a quello visto a La Plata (Argentina).
Lunga visita al Museo di Antropologia ancora migliorato rispetto ad alcuni anni fa. Non poteva mancare una sosta al santuario della miracolosa vergine di Guadalupe che richiama migliaia di fedeli non solo dal Messico.
Si sale verso Nord ed eccoci a Tula, antica capitale Tolteca con i suoi guerrieri di pietra. Dopo esser passati per la coloniale Queretaro (dove venne ucciso Massimiliano d’Austria) ci siamo diretti a Guadalajara altrettanto bella e interessante. Ora si va decisamente ad Est verso il Mar di Cortez passando attraverso coltivazioni di agavi da cui si ricava la Tequila. Il 18 siamo a Los Mochis dove traghettiamo, alla sera, i campers in Bassa California. Da La Paz iniziamo a risalire la lunga penisola. Siamo ormai sopra al Tropico del Cancro.
Arriviamo a Baja Magdalena sul Pacifico. Incontriamo la famiglia Campiani di Pianoro (Bologna) la cui figlia lavora in Mexico e studia architetture pre-ispaniche. Scopriamo di avere amici comuni!Altra combinazione incredibile!
Trascorriamo il pomeriggio e la sera in una baia vicino a Puerto Escondido in piena solitudine. Si passa per la antica Loreto (dove lavora Alberto Besoni di Lugano) e Mulege’ con l’estesa oasi di palme da dattero: ci sembra di essere in Africa. Il 22 siamo a Guerriero Negro e nella baia di Ojo de Lieve, con una barca facciamo il primo incontro con le balene grigie che tra poco partiranno con i loro “piccoli” per il Nord Pacifico. Non ci sono parole per descrivere questi incontri: siamo circondati da questi giganti del mare che ci seguono con i loro soffi e le loro schiene gigantesche. Ogni tanto escono in verticale con la testa per osservarci un attimo e poi scompaiono…
Con una guida andiamo poi all’interno a visitare il cuore della Sierra San Francisco dove uomini preistorici hanno lasciato pitture nelle pareti dei grandi sottoroccia. Il paesaggio e’ simile a quello del Barranco del Cobre con profondi canyons. Continuiamo a risalire la Baja California con paesaggi mozzafiato caratterizzati da migliaia di cactacee tra cui i Cirius alti e conici. Verso Ensenada c’e’ la Bufadora: soffio potente di acque del mare tra le rocce.Poi a Tecate lasciamo il Mexico ed entriamo, senza troppe formalita’, negli Stati Uniti. Ci dirigiamo ad Est a Yuma e poi a Phoenix e da qui saliamo ad oltre 2200 metri fino a Flagstaff (Arizona). Sara’ poi la volta del Gran Canyon e poi…rientro in Italia il 7 Aprile.

La Rediscovering The Americas in Maggio ripartira’ per l’ultima tappa: l’Alaska.

 

    ambiente desertico Baja California

    golfi della Baja California- Mar de Cortez

    balena a prora -Baja Ojo de Lievre

    i due camper verso il confine messicano con gli USA

    tipico stile coloniale a S.Ignacio - Calif. messicana

    pitture rupestri cueva del raton B. Cal

 

 

II° TAPPA

Dall’ Ecuador all’interno della Colombia
Il 22 Gennaio, con un volo Iberia, si atterra a Quito.Il giorno dopo,  dopo esser stati ospiti di Padre Giovanni Onore( biologo che oltre a comprare pezzi di foresta per salvarla  aiuta i ragazzi di quelle zone), siamo ai campers lasciati accanto alla Riserva  di Toachi. Dopo i controlli di rito ci dirigiamo  verso la costa del Pacifico, perché da informazioni avute,  sembra che a Manta vi siano possibilità di imbarcarsi per Panamà a prezzi contenuti. Dopo varie ricerche anche con Internet ed incontri, capiamo che qui  i prezzi sono molto alti ed i tempi lunghi. Manta è una città tipicamente della costa con un bel mercato del pesce ricco di specie. Certo che una pesca così intensiva e costante non credo  faccia molto bene all’ecosistema marino. Molto interessante è il cantiere dove si costruiscono grandi pescherecci tutti di legno. A vedere quelle carene che nascono da mastri carpentieri, il pensiero  va a quelli che ripararono le navi di Magellano, tanto per ricordare uno dei più grandi “esploratori “del mare.
Da Manta ci spostiamo a Guayaquil per aver notizie dirette per i traghetti. Si attraversano zone coltivate a riso e paludi dove vivono persone in condizioni molto precarie, specialmente dal punto di vista igienico. Visto che la nave che ci dovrebbe trasportare a Panamà arriverà dal Cile dopo il 15 febbraio, a un costo elevatissimo, decidiamo di ritornare a Quito e da qui attraversare la Colombia per imbarcare a Cartagena.
Così il 31 siamo già nel Nord dell’Ecuador oltre Ibarra, dopo aver girato per il mercato tipico di Otavalo e fotografato un altro monumento all’Equatore in un paesino.
Fatto un gran pieno di gasolio (poiché in Colombia costa caro) l’1 Febbraio dopo due ore di pratiche, entriamo nella Colombia del narcotraffico e dei sequestri. Noi faremo solo la Panamericana che a detta di tutte le persone contattate è molto sorvegliata dall’esercito e polizia, in altre parole è sicura. Alla sera siamo a Pasto (2800 m.), parcheggiati  presso un grosso distributore. Molta della gente incontrata ci saluta con grande cordialità appena legge la scritta Italia sui fianchi dei campers. Fin dai primi chilometri ci rendiamo conto che l’ambiente è molto interessante e bello: le Ande dominano con altopiani e catene elevate. Il paesaggio si caratterizza per grandi estensioni di coltivazioni (patate, mais ecc.) fino a grandi altezze.
Il 2 febbraio da Pasto iniziamo a dirigerci verso Popayan. La giornata scorre tra un continuo salire e scendere attraverso le cordillere, con paesaggi splendidi. La strada spesso scorre a picco su valli profondissime e verdi. Tipici sono certi tipi di autobus che trasportano persone e cose ammassate sia dentro che sul tetto dell’automezzo. Per fare i primi sessanta chilometri ci impieghiamo quasi tre ore per le forti salite e per i numerosi posti di controllo dell’esercito, cosa che ci rende tranquilli, pur rendendoci conto che la situazione del narco traffico è molto pesante.
A metà strada si scende fino a seicento metri con un caldo notevole non ostante che si sia circondati dalle montagne. Si risale poi decisamente sulla Cordillera Occidental e verso le 18 siamo a Popayan che superiamo per parcheggiarci presso l’ennesima “gasolinera”.Il 3 febbraio siamo a Buga. Per un lavoro di registrazione freni fatto male nell’Alfa, siamo bloccati, con le 4 ruote, sulla panamericana. Dopo 5 ore, con l’intervento di un meccanico “ruspante” si riparte, ma Dario  intanto ha proseguito. Il mattino dopo siamo in un’officina  di Palmira dove mi sistemano bene i freni e si riparte. Per  tre giorni viaggiamo soli in una Colombia per altro molto bella. Dario è molto avanti e noi dietro per i problemi avuti. La Pan am si snoda sempre più in alto a picco su una grande vallata.   Si entra e si esce dalle nubi e a  volte piove. Ma il problema sono i grandi camion con lunghi trailer che sono difficili da sorpassare per via delle curve e del traffico. In certi casi vediamo persone che si lasciano trasportare con le loro biciclette, attaccandosi dietro ai TIR ! Uno di questi finirà sotto alle ruote.
Comunque la Colombia ci appare molto organizzata e con uno stato di mantenimento del paesaggio molto curato. Arriviamo a Medellin. E’ una grande città tagliata in due dalla Panamericana. La si attraversa rapidamente e poi si risale per l’ennesima cordillera. Si arriva a 2400 metri circondati da foresta con felci arboree che ricordano l’epoca dei Dinosauri. Di nuovo una lunga discesa fino a costeggiare il Cauca, un fiume impetuoso. La gente incontrata si e’ sempre dimostrata molto gentile, non ostante l’attenzione che occorre avere verso i “ladrones”.Si attraversano altipiani con mandrie di bovini  pascolo.
Lungo il corso del fiume vi sono molte povere abitazioni con pareti e tetti ricoperti di teli neri di plastica per proteggersi dalla pioggia. Il 7 ci ricongiungiamo con Dario alle prese con un alternatore e che ci racconta della rottura di una crociera dell’albero di trasmissione proprio nel tratto impestato di montagna. Abbiamo incontrato in tutto oltre 20 posti di blocco dell’esercito e polizia. Ora si corre lungo una strada pianeggiante tra leggere ondulazioni collinari, ma con splendidi grandi alberi tropicali fioriti. Ormai siamo a Cartagena da dove caricheremo su un container i due camper per sbarcarli a Colon, in Panamà….la storia della Rediscovering The Americas continua!

Alcuni dati:

da BUENOS AIRES  a CARTAGENA : km 38.000
dalla TERRA DEL FUOCO a CARTAGENA (Colombia) : km 27.300
da QUITO (Ecuador) a CARTAGENA(Colombia) : km 3000

 

    TRA LAS CORDILLERAS

    QUITO PADRE ONORE CON MATERIALI PER SCUOLA FORESTA TOACHI

    balena a prora -Baja Ojo de Lievre

    i due camper verso il confine messicano con gli USA

    tipico stile coloniale a S.Ignacio - Calif. messicana

    pitture rupestri cueva del raton B. Cal

 

 

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REDISCOVERING THE AMERICAS

DA SANTIAGO (Cile) a POTOSI’ (Bolivia)i

 

Da Santiago, dopo una visita alla MINIERA DI SEWELL dove in una dei 2500 km di gallerie abbiamo visto cristalli di Gesso lunghi 80 metri, abbiamo iniziato la risalita verso Nord sulla Panamericana. Effettuando deviazioni sull’oceano Pacifico come ad esempio quella della Riserva del Granito Orbicolare, raro esempio di cristallizzazione di tale roccia, si è arrivati a La Serena. Il 21 Ottobre a Taltal si sale verso l’interno. Passiamo dal Cerro Paranal, gia’ in pieno Deserto di Atacama. A 2500 m vi e’ uno dei maggiori osservatori astronomici del mondo: il Paranal. Poco prima, un incontro inatteso con il Parroco del villaggio Inkahuasi, Padre Picetti di Brignano d’Adda che vive qui da 55 anni..   Alla sera siamo parcheggiati sotto alla Mano del Desierto, un monumento del 1994 che sembra uscire dal terreno. Il Deserto di Atacama e’ proprio grande con zone salate e villaggi minerari “fantasma” con relativi cimiteri  del 1910 con tombe aperte e cadaveri mummificati dal clima. Arriviamo a Calama (m 2250) e da qui passando per l’antico pueblo di Chiu Chiu dalla bella chiesa coloniale, cominciamo la pista che sale verso San Pedro de Atacama. I camper sbuffano fumo nero e arrancano mentre attraversano paesaggi d’alta quota con lama e vulcani! Verso sera siamo nella zona  geotermica di El Tatio a 4390 m. Qualche accenno a “mal de altura”. Rapide foto alla zona delle fumarole e anche, se ormai e’ buio, decidiamo di scendere a San Pedro. Per fare 90 km. ci mettiamo oltre 3 ore su una pista dove spesso la prima e’ appena sufficiente a rallentare la discesa!.Da San Pedro de Atacama, il 25 ottobre partiamo per andare a visitare la Riserva Faunistica dei Fenicotteri in mezzo al Salar. Il posto è splendido e al tramonto fotografiamo questi eleganti uccelli presenti in tre specie (su 5) e dormiamo vicino al Centro Visita. Una notte indimenticabile sotto le costellazioni australi e le Nubi di Magellano.

Il giorno dopo si riparte da San Pedro per la “Valle della Luna”. Mai termine fu così appropriato: un paesaggio di monti stratificati di sale sollevatesi 10.000 anni fa’. Entriamo anche in una lunga grotta che ricorda le nostre dei Gessi  emiliano-romagnoli (Onferno,Rio Basino ecc.). Il paesaggio e’ sempre vario e affascinante: da “Mundo Perdido”. Da san Pedro, previa prenotazione, in bus torniamo a Calama per visitare la miniera di Rame di Chuquicamata, la maggiore del mondo a cielo aperto: una voragine profonda 1000 metri e larga alcuni km con camion su ruote alte oltre 4 metri!

Il 29 ottobre con una Toyota, per risparmiare i mezzi, entriamo in  Sud Bolivia per visitare le lagune della zona a quasi 5000 metri (Laguna Verde, Blanca, Colorada). El Sol de la Magnana e’ un mondo infernale con bocche che eruttano fanghi ad alte temperature con fumi acidi e solforosi.

Finalmente lasciamo San Pedro e ripassiamo per Calama e dopo vari km, fatti seguendo delle errate indicazioni della carta Freytag-Berndt, ripassiamo da Chiu Chiu e imbocchiamo la pista per Ollague sul confine della Bolivia. Fondo non dei migliori, ma paesaggi mozzafiato con vulcani fumanti e Salar (S. de Ascotan) pieni di fascino. Da Ollague (3750 m.) dove di notte si va sottozero si riparte con poche formalita’ frontaliere e siamo in Bolivia. Ancora centinaia  di km di pista con tole ondul ee e punte sui 4300 m per scendere poi sui 3000. Stanchi, ma soddisfatti arriviamo ad Uyuni  tra le persone dai classici costumi andini: donne in bombetta e gonne multiple ecc. Il primo novembre ci fiondiamo dentro al Salar de Uyuni, con il fondo perfetto (finalmente!) e dal bianco accecante. Arriviamo dopo decine di km ad un’”isola” in cui esistono grotte e cactus. Una di queste cavita’ e’ caratterizzata da formazioni saline stalattitiche che assomigliano a tele di ragno. Da lì si punta verso l’Isla do Pescado dove arriviamo, dopo un’ottantina di km, al tramonto.  Difficile è descrivere questo luogo conosciuto già dagli Inca con i suoi cactus e con rocce di origine algale (stromatoliti). Notte fredda e ventosa, ma all’alzata del sole il mondo si rianima nei colori che da rossastri diventano poi bianchissimi. Da Uyuni  si parte con un bel pieno per Challapata. La pista ha un fondo orrendo con tole e fesh fesh. Alla sera siamo a 3800 m. dopo 230 km “de camino malo” parcheggiati  vicino ad un recinto di Lama che ci guardano curiosi. Il 3 novembre finalmente incontriamo l’asfalto che ci porteraà a Potosì, ma non subito perché la pista ha lasciato i segni: rottura delle pale della  ventola di raffreddamento dell’Alfa Romeo e rottura cuscinetto alla ruota destra posteriore del Saviem. Si torna a Challapata dove troviamo una ventola ed un meccanico che la sostituisce e il cuscinetto per Dario. A Potosì finalmente arriviamo il 5 novembre, dopo oltre 130 km di salite a 4000 m.e discese a 3400, con almeno 5 passi da scavalcare.

Ora siamo a Potosì, la citta’ piu’ alta del mondo ad oltre 4500 m, dominata dal Cerro Rico da cui per secoli si e’ estratto Argento, Oro e Stagno, ma questa e’ un'altra storia.

 

    Bolivia futura

    Costumi di Portosì

    Verso l'isola del Pescado Salar d Uyumi

    Nel mercato di Oyuni

    Sotto un vulcano verso Ollaque

    il salar di Atacama

    La guida della miniera di Portosì

    In una della galleria della miniera di Portosì

    La Paz.Feti del lamae altre stregonerie

    La signora Diaz

    La Cordilliera de sal nella valle della luna

 

 


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23 Settembre 2008 - GIUSEPPE RIVALTA - DARIO BRIGNOLE-

REDISCOVERING THE AMERICAS

2a PARTE

DA BUENOS AIRES A SANTIAGO DEL CILE
Il 23 Settembre è ripartita la spedizione di Rediscovering The Americas.
Arrivati a Buenos Aires, ritirati i pannelli della mostra su Ardito Desio rimasta esposta per due mesi alla SE GE MAR(Segreteria Miniere Argentine) siamo arrivati a Zarate dove abbiamo ritirato i campers alloggiati per questi sei mesi in un’officina della VIGIA VIESA, ditta che si è mostrata molto disponibile e di grande supporto alla spedizione. Per alcuni giorni abbiamo effettuato lavori di manutenzione e montaggio di nuove strumentazioni (Radio Midland, riscaldatore Webasto ecc.).
Arrivati a San Nicolas abbiamo subito preso contatto con la comunità di emiliano romagnoli che qui vivono da ormai quattro generazioni. La Signora Nanni di Persiceto ci ha formalmente chiesto di aiutarla a creare un gemellaggio tra San Nicolas e Persiceto visto il grande lavoro fatto da questi italiani. Il Presidente Dr. Ruben Pini e altre persone ci hanno parlato a lungo delle esperienze fatte dai loro nonni e padri in queste sconfinate terre .
Abbiamo anche avuto una intervista radiofonica a Radio Esmeralda,su invito del dr.Carlo Franchi, giornalista che lavora per questa emittente locale.
Alla sera del 29 settembre siamo parcheggiati nel paesino rurale di Santu Espiritu. La nostra presenza nella piazza attira la curiosità degli abitanti ed in breve ci troviamo al ristorante insieme ad un nutrito gruppo di italiani che qui lavorano e vivono. Sempre esperienze molto interessanti e commoventi.
A Mendoza ci fermiamo in una officina IVECO per predisporre i mozzi fissi al camper Rivalta visto che ci attendono percorsi impegnativi.
Si riparte e questa volta si sale sulla cordillera verso Uspallata, ma passando per il parco di Villavicencio. La strada è sterrata, stretta e con decine di tornanti. Dai 700 metri di Mendoza saliamo ai 3000 metri del passo che scende ai 2000 di Uspallata .Freddo, ma cielo limpido.
Risaliamo la valle splendida del Rio Mendoza e verso Puente de l’Inca visitiamo un piccolo, ma straordinario museo dal nome che è tutto un programma: Mundo Perdido! Il direttore che ha anche ideato questa esposizione ci accompagna in un viaggio nel tempo: dalla spedizione del Generale San Martin che nell’ ‘800 attraversò il passo dell’Aconcagua con 3000 soldati e 7000 muli, si entra nella preistoria e nella origine geologica delle Ande.
Il Puente de l’Inca è coperto di concrezioni di ghiaccio e salendo ci troviamo in mezzo a muri di neve.
Espletate le formalità doganali in frontiera (molto accurate per i vegetali e carni di cui è vietato il transito in Cile) eccoci lungo un discesa a tornanti tipo Stelvio fino a Los Andes. Da qui si riparte per Santiago del Cile.

GIUSEPPE  RIVALTA- DARIO  BRIGNOLE

 

    INTERVISTA A RADIO ESMERA DA A SAN NICOLAS CON IL GIORNALISTA FRANCHI DI RICCIONE

     

    TRAMONTO PRIMA DELLA TEMPESTA A FRAGA

 


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13 Settembre 2008 - MONDO NATURA - Fiera Rimini

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DALLA TERRA DEL FUOCO ALL' ALASKA

Il 13 Settembre si apre a MONDO NATURA, alla Fiera di Rimini, una mostra dedicata alla prima parte della spedizione nelle Americhe realizzata dal socio Giuseppe Rivalta. La mostra verrà chiusa il 21 Settembre.

Le aree trattate,nei sessanta posters, riguardano l’Argentina ed il Cile visitate da Gennaio a Marzo 2008 con due camper fuoristrada.

Vi saranno inoltre in visione foto e film che raccontano i 19.000 chilometri percorsi lungo le strade e piste dell’America Australe e

gli incontri e le interviste effettuate con alcune comunità italiane che vivono ad Ushuaia oltre ad una conferenza su Ardito Desio realizzata  a Buenos Aires (alla SEGEMAR) con relativa mostra.

Nel mese di Agosto, presso i locali del Quartiere Baraccano del Comune di Bologna, oltre alla presentazione di un documentario dedicato alla prima parte del viaggio, è stato presentato in anteprima un filmato del 1948 dedicato alla Spedizione Borsari che costruì un quartiere di Ushuaia grazie al lavoro di oltre 1000 persone reclutate in gran parte in  Emilia-Romagna e Friuli. Il figlio Franco Borsari ha commentato con passione quell’evento che quest’anno compie 60 anni. La Signora Marta Murotti della FILEF,associazione che si dedica ai problemi dell’emigrazione,ha anticipato la manifestazione che si terrà a Bologna in novembre  per commemorare l’evento del ’48. 

Il 23 Settembre i componenti della Spedizione Rediscovering The Americas ripartiranno per Buenos Aires dove, risaliti sui campers, si dirigeranno in cittadine dove incontreranno altri emigranti italiani e poi in Cile a Santiago da cui  inizierà la salita verso Nord, deserto di Atacama, Bolivia con il Salar de Ujuni e via via sempre in alta quota (4 – 5000 metri) fino in Ecuador a Quito dove si lasceranno i mezzi per rientrare il 20 Dicembre in Italia. Si prevedono circa 11.000 chilometri di percorrenza.

 

 

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GIUSEPPE RIVALTA - Da Bariloche a Salta

Alla  fine di Febbraio arriviamo a Bariloche, una città che sembra  essere nata nelle Alpi  tedesche, non solo per lo stile delle case, ma anche per i boschi e le montagne che la circondano.
Si passa in Cile e scendiamo fino a Puerto Montt,  che si caratterizza per le piccole case in legno spesso coloratissime. Qui i terremoti hanno lasciato  i segni. La cattedrale è stata infatti ricostruita  ed il resto degli edifici moderni  seguono le regole dell’anti-sismica .
Si risale lungo la Panamericana fino a Valdivia una città che subì nel 1960 un’onda di maremoto che risalì il fiume provocando con i suoi 12 metri di altezza danni enormi all’area portuale.
Oggi sul fiume c’è un caratteristico mercato del pesce molto apprezzato da una colonia di leoni marini che sono diventati stanziali, vista la abbondanza di scarti di pesce prodotti dal suddetto mercato. Sulla foce del Rio Valdivia, poco lontano dalla omonima città, vi sono i resti di antichi forti spagnoli.
Risaliamo verso l’interno lungo una valle che ci porta al passo andino con l’Argentina: Passo del Pino Achado.
Quassù a quasi 2000 metri incontriamo una grande foresta di Araucarie, particolarissime piante venute direttamente dal Mesozoico, piante che da noi sono usate come ornamento nei giardini, ma che qui raggiungono altezze superiori ai 20 metri!
Scendiamo in Argentina a Las Lajas ed il paesaggio ora diventa tipicamente vulcanico con decine di coni di lave e ceneri nere. (Poco lontano, nella Riserva Naturale della Payunia, nel 2004, 2005, 2006,  la spedizione scientifica organizzata dalla Associazione Ardito Desio presso la regione vulcanica della Payunia, condotta dal Prof. Giorgio Pasquarè, ha scoperto  la colata lavica più lunga del pianeta (184 km). A  Bardas Blancas visitiamo la Cueva de Las Bruijas, una cavità che credenze popolari raccontano storie di streghe. L’area carsica calcarea è molto affascinante.
Dopo esser passati da Malargue ed aver incontrato il Prof.Carlos Benedetto, presidente dell’Associazione Speleologica del Sud America e del Caribe, saliamo a Nord verso Mendoza e ci inoltriamo lungo la valle omonima e in un centinaio di chilometri ci troviamo ai piedi dell’Aconcagua che raggiunge i 7000 metri d’altezza. Noi ci fermiamo con i campers a 3000 metri e tra le nubi ammiriamo questo imponente rilievo vulcanico.
Appena più in basso c’è Puente de l’Inca, un ponte naturale concrezionato di giallo. 
Anche la città di Mendoza subì gravissimi danni per un forte terremoto che la rase al suolo nel 1861. Della antica chiesa oggi restano le fondamenta. Tutta la zona si caratterizza per vasti vigneti che producono una serie di vini ottimi e apprezzati anche in Europa.
Saliamo di nuovo verso Nord  e ci inoltriamo in mezzo ad una catena di montagne. Per le piogge di questi giorni la strada è piena di frane . Finalmente sbuchiamo nell’altro versante e procediamo  verso il Parco di Talampaya (con canyon dalle pareti altissime) e poi fino alla Valle della Luna, un altro Parco che presenta scorci incredibili, ma che percorriamo solo in parte a causa delle piogge che lo hanno reso impraticabile.
Risaliamo verso Tucuman e poi con una  strada a picco su un fiume impetuoso, circondati prima da foreste tropicali e poi da vasti pascoli, arriviamo ad un passo a 3000 metri per poi scendere a Quilmes dove visitiamo una importante fortezza che diede del filo da torcere prima agli Incas e poi ai conquistadores spagnoli. La strada poi si inoltra in una valle, lunga una settantina di chilometri, con fenomeni di erosione degni di quelli più famosi statunitensi. Si arriva così a Salta, nel Nord dell’Argentina, una città che presenta ancora, nel centro, le vestigia lasciate dagli spagnoli, con una piazza circondata da portici ed una splendida cattedrale.
Ora inizieremo a scendere per portarci verso Est in direzione delle cascate dell’Iguazù

 

 

    iI mercato del pesce a Valdivia

     

    Araucaria del passo Pino Achado

    l'imponente Aconcagua

     

    canyon del parco di Talampaya

    calanchi del parco valle della luna

     

    la valle tropicale

    piazza di Bariloche con monumento a Gen Roca contestato

     

    il puente de l inca

    verso il parco del Paine Cile

     

    monti e laghi del parco Paine

    incontro con i frilulani

     

    le tipiche case di Puerto Montt Chile

 

 

 

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DA USHUAIA ALLE TORRI DEL PAINE

Arrivati il 3 febbraio ad Ushuaia, siamo rimasti fermi qui per cinque giorni.

E’ stata una piacevolissima sorpresa l’incontro con questa che è la città più a sud del mondo.  Il Museo della “Tierra del Fuego” è un piccolo gioiello per la sua moderna impostazione didattica. Il Direttore del museo ci ha messo  a disposizione il ricco materiale riguardante il lavoro prodotto dagli italiani, in particolare i lavoratori della SPEDIZIONE BORSARI che nel 1948 costruirono vari quartieri per la Marina argentina. Moltissimi provenivano da Bologna e Persiceto, e dal Friuli, e ormai pochi di questi abitano ancora quaggiù.  Incontriamo la Signora Ancilla, Presidente degli italiani di Ushuaia e la famiglia della “Ferramenta italiana”. Una volta tornati a casa, con le documentazioni che ci sono state fornite produrremo mostre e conferenze per ricordare un’epoca pionieristica in cui erano gli italiani ad essere migranti (extracomunitari come si dice oggi).
Splendida è stata la crociera sul Canale di Beagle con faune australi abbondanti. Il pensiero va a Charles Darwin, geologo-naturalista che percorse questa zona nei primi decenni del XIX° secolo. Lasciamo Ushuaia e iniziamo la risalita verso il Nord del continente. L’11 febbraio siamo a Punta Arenas (CILE) dove visitiamo l’interessantissimo Museo Salesiano che contiene reperti e documenti dell’esploratore Padre De Agostani. Arriviamo a Puerto Natales dopo una lunga strada che passa vicino ad un imponente “batolite” che presenta dei perfetti basalti colonnari. Da Puerto Natales si inizia ad entrare in una valle caratterizzata da rilievi costituiti da imponenti ammassi arenacei con ciottoli conglomerati fluviali antichi. All’interno di una di queste montagne si apre la “Cueva del Milodon” un’impressionante caverna lunga 200 metri, alta 30 e larga 70 in cui Eberarth scoprì i resti di un milodonte (mammifero  estinto del quaternario) con ancora  tracce di pelliccia. Chatwin ne fa cenno nel suo libro “In Patagonia”. La strada sterrata sale per decine di chilometri entrando in un ambiente montano mozzafiato: siamo nel Parco Nazionale delle Torri del Paine.
Il tempo è nuvoloso, ma la mattina del 14 febbraio siamo inondati da un sole accecante in un cielo azzurro che illumina il massiccio del Paine.
Percorriamo quasi 80 km all’interno tra pareti a picco, ghiacciai, laghi e pappagalli che nidificano nei cavi degli alberi.
Le torri del Paine ci appaiono da dietro ad un alto massiccio: queste restano un mito per gli alpinisti di tutto il mondo.
Lasciamo questo gioiello della Natura per portarci verso le vette del Fitz Roy e Cerro Torre in Argentina,…

    arrivo a Ushuaia

     

    il villaggio borsari

    nella ferramenta italiana di Ushuaia

     

    la signora Evelina presidente italiani di Ushuaia

    il direttore del museo di Ushuaia con il gagliardetto del comune di Persichetto

     

    Ushuaia Avenida San Martin

     

    l impressionante riproduzione del Milodonte

    lla grotta di Milodonte

    sulle strade del parco delle torri del Paine

    vista delle mitiche torri del Paine

 

 

 

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06 Febbraio 2008     dalla penisola di Valdes a Punta Tombo

Dalla Penisola di Valdes siamo scesi verso Punta Tombo  che si caratterizza per una grande “pinguinera” con migliaia di Pinguini di Magellano che nidificano in questo periodo. Si prosegue per una strada costiera sterrata splendida e si arriva a Camarones dove  a poche decine di chilometri  in un’altra area protetta incontriamo  un’altra colonia di pinguini e numerosi guanacos. La zona presenta anche testimonianze preistoriche di epoca probabilmente pre-tehuelche.
A Comodoro Rivadavia  tutto  ruota attono al petrolio che qui inizia ad essere estratto dalle profondità dell’altopiano patagonico.
Ancora più a sud deviamo verso Ovest per un centinaio di chilometri  per visitare una interesante foresta pietrificata del Giurassico  Medio, con tronchi silicizzati  lunghi oltre 12 metri e colori del terreno degni delle Bad Lands del Dakota.
San Julian è un paese pieno di ricordi storici. Sulla spiaggia ove abbiamo dormito si fermòMagellano che alzò delle forche per punire alcuni ammutinati e Pigafetta  scese a terra ed incontro’ i Patagoni .
Drake  anni dopo  utilizzò le forche lasciate da Magellano per punire alcuni suoi marinai ribelli. Sempre  in questi luoghi dalla Beagle si staccò una scialuppa  con il corpo dell’ufficiale Sholl sotto  lo sgardo  attonito del giovane Charles Darwin.
Da San Julian  una lunga e dissestata strada bianca ci ha condotti all’”Estancia La Maria” dove grazie alla passione e competenza della proprietà abbiamo avuto la posibilita di visitare un canyon  ricco di grotte scavate nel tufo vulcanico e utilizzate tra 10000 e 3000 anni fa, da popoli preistorici  che le hanno decorate con centinaia di disegni di mani policrome.
Si entra in Cile e si attraversa lo stretto di Magellano sotto una bufera di vento  e mare agitato.
Poi eccoci di nuevo in Argentina  e finalmente arriviamo  alla baia di Ushuaia dopo aver attraversato paesaggi incredibilmente boscosi  circondati dalle ultime propaggini delle Ande giò innevate.  La discesa a Sud è finita: ora si andrà inesorabilmente verso Nord!

 

    lobo marino spiaggiato a Camarones

    le grotte dipinte di Estancia la Maria

 

    tracce di materiali litici nella Pampas

    Red Am foresta pietrificata tronco fossile
    di 12 mt

    Red Am mani dipinte

    pinguinera di Punta Tombo

    pulcino di pinguino di Magellano a Dos Bahias

    strade della Patagonia meridionale

 

 

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26 Gennaio 2008    Sud dell'Argentina

Dopo due giorni di lunghe pratiche doganali a Buenos Aires finalmente abbiamo liberato i nostri campers (qui chiamati casillas rodantes) e siamo finalmente partiti verso il  Sud dell’Argentina.
Dopo la sosta di La Plata, il !6 finalmente arriviamo in Patagonia e alla sera siamo a Carmen de Patagones, una bella cittadina antica . Il clima è sempre ventoso e spesso torrido: qui è estate piena. La Ruta 3 è un serpente di asfalto lungo, diritto e monotono che ci porta sempre più a Sud e ben circoscritto ai lati da centinaia di chilometri di recinzioni con migliaia di capi di bestiame al pascolo brado.
Il primo forte contatto con la natura argentina lo abbiamo  a Punta Vermeja che sprofonda con un alta falesia sull’oceano, la cui base è popolata da ben 4000 “lobos marinos”, mammiferi del gruppo delle foche che neanche un mese fa hanno partorito  centinaia di piccoli e che ora sono in allattamento. Il rumore della risacca è integrato dai versi sgraziati dei maschi che controllano  i loro harem! Il 20 siamo a Puerto Piramides, nel Parco della Penisola di Valdes: un luogo dove  è possibile incontrare tutte le faune costiere più rappresentative di queste latitudini (lupi ed elefanti marini, orche, pinguini di Magellano, squali, armadilli, guanachi, volpi della Patagonia, numerose specie di avifauna).
Ogni tanto piove, ma poi di giorno torna il sole ed il vento che non ci abbandonerà credo più fino ad Ushuaia. Il 24 siamo a Trelew dove visitiamo il moderno museo di Paleontologia  dedicato a E. Feruglio che, dopo la laurea presa nel 1920, a Firenze, insieme ad Ardito Desio, iniziò a lavorare come geologo quaggiù e per primo ebbe il merito di capire la storia antica di questa famosa Patagonia la cui costa, in molti punti, è identica a quella sudafricana da cui si staccò circa 100 milioni di anni fa, proprio all’epoca dei Dinosauri.

E’ stata poi la volta delle pinguinere di Punta Tombo e di Dos Bahias, a pochi chilometri da Camarones, due ambienti costieri simili di grandissimo interesse naturalistico.
Oggi, 26 gennaio, proseguiremo per Comodoro Rivadavia eancora verso il Sud.

    Penisola di Valdes

    pinguini Punta Tombo

    Desio foyo lobo

 

 

 

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13 Dicembre 2007 SAVONA - LIGURI

    I componenti del viaggio

    I camper

 

 

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REDISCOVERING THE AMERICAS

Conferenza stampa 27 Dicembre 2007

PRESENTAZIONE DELLA SPEDIZIONE

DALLA TERRA DEL FUOCO ALL'ALASKA A BOLOGNA

Il 27 dicembre 2007 alle ore 17, presso la sala consigliare del Baraccano (Quartiere Santo Stefano), verrà presentata la spedizione "REDISCOVERING THE AMERICAS" DALLA TERRA DEL FUOCO ALL'ALASKA, da Giuseppe Rivalta, uno degli organizzatori dell'impresa, nata sotto l'egida dell' ASSOCIAZIONE ARDITO DESIO.
I campers fuoristrada che sono stati attrezzati per il lungo viaggio sono già in navigazione sulla porta container della CCL,salpata domenica 16 dicembre dal porto di Vado Ligure (Savona). Gli equipaggi partiranno il prossimo 6 gennaio 2008 ed inizieranno il viaggio da Buenos Aires accolti da una delegazione di una importante comunità ligure, oltre a quella emiliana.

 SCOPI DELLA SPEDIZIONE:

portare il nome di Ardito Desio (il grande geologo che nel '54 organizzò la spedizione che portò alla conquista del K2, ma che ha creato con il suo spirito avventuroso la moderna geologia non solo italiana)  in giro con una mostra itinerante.
effettuare campionamenti sulle popolazioni autoctone incontrate lungo il percorso dei 13 Stati che si attraverseranno e anche sui gruppi di famiglie emigrate e là stanziatesi da più di 60 anni. Al ritorno verrà fatto uno studio genetico presso la sezione di Antropologia del Prof. Giorgio  Gruppioni,  sede di Ravenna dell'Univiversità di Bologna.
Incontri con le comunità emiliano-romagnole, liguri e friulane da cui trarre materiale documentale.
Visita ai siti paleontologici (dinosauri compresi) più significativi. Nel 2009 saranno i 100 anni del Diplodoco americano del Museo Capellini dell'Università di Bologna.
Visita a numerose aree protette per verificarne lo stato di biodiversità e confrontare con le filosofie di conservazione applicate nel nostro Paese.
Incontro con le comunità missionarie per comprendere meglio il grande lavoro di accoglienza e cura che svolgono specialmente in zone povere e impervie.
Raccogliere informazioni per documentare lo stato dell'arte dei microfinanziamenti chel'EMILBANCA da tempo sta effettuando tra i campesinos dell'Ecuador.
Da ultimo si vorrebbero portare a casa i diversi tipi  di PANE per poi creare una mostra insieme ai Panificatori bolognesi.
I mezzi sono  IVECO e RENAULT -SAVIEM  a trazione integrale. I  componenti sono: perBologna: G. Rivalta, Carla Ferraresi, Gianni Zamboni, per Genova: Dario Brignole, Luciana Sant, per  Roma:  Maria Emanuela Desio, figlia di Ardito Desio.
Molti sono stati gli Enti ed Associazioni che hanno patrocinato il progetto e altrettanto numerose la Ditte (tra cui la BIOLCHIM di Medicina) che hanno contribuito finanziariamente e con i loro materiali specifici  che verranno testati  nelle condizioni spesso difficili che si incontreranno.

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SPEDIZIONE SCIENTIFICA ATTRAVERSO LE AMERICHE

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Terra del Fuoco - Alaska    (2008 – 2009)                            

L’idea di poter visitare il continente americano dall’estremo Sud a quello Nord è nata l’anno scorso  a Mondo Natura . Nei mesi successivi l’affascinante ipotesi ha iniziato a prendere corpo e sono stati presi i primi contatti con le Aziende del settore caravanning.
Contemporaneamente è stata la volta della ricerca  di Patrocini per cointeressare  Istituzioni ed Enti Pubblici.
Poi è stato il momento di “ringiovanire” i nostri  campers, dei veri e propri veterani ben abituati a percorsi impegnativi in Africa, Asia e Australia e renderli adatti ad un percorso così lungo e impegnativo.
Tutto ciò si è reso credibile e possibile grazie al diretto coinvolgimento, in questo progetto, della Sig.ra Maria Emanuela Desio, figlia del grande scienziato friulano (colui che organizzò la Spedizione al K2 nel 1954, ma che effettuò numerose  ricerche ed esplorazioni in Africa ed Asia).
Dal 2002 si è istituita l’Associazione “Ardito Desio” che ha organizzato mostre e spedizioni scientifiche in Argentina (nella Pajunia è stata scoperta la colata lavica lineare  più lunga del pianeta con oltre  180 km di scorrimento) ed  in Libia (Desio nel 1932 esplorò tutto il Sud della Cirenaica e nel 1937 scoprì il primo petrolio)
Sarà sotto l’egida dell’Associazione “Ardito Desio” che si effettuerà la nostra spedizione a cui parteciperanno Giuseppe Rivalta, Dario Brignole, Maria Emanuela Desio, Carla Ferraresi, Luciana Sant, Gianni Zamboni ed altri.

GLI SCOPI DELLA SPEDIZIONE
sono molteplici ed interessanti anche per le ricadute scientifiche e sociali e tra questi segnaliamo:
In varie località esporremo una mostra dal titolo Sulle tracce di Ardito Desio che illustrerà, anche attraverso incontri e conferenze,  la figura e l’opera di questo famoso scienziato.
Documentare ed incontrare le comunità dei Migranti italiani (in particolare quelli emiliano-romagnoli, liguri e friulani) che, a partire dal XIX° sec. e particolarmente nel secolo scorso, hanno lasciato importanti tracce nella società americana. Nella Terra del Fuoco gruppi di bolognesi e di Persicetani costruirono la Nuova Bologna e a Fairbanks in Alaska un cercatore di FananoFelice Pedroni, scoprì la vena aurifera più cospicua, mentre genti liguri e friulane hanno colonizzato molte aree del  Nuovo Mondo.
Documentazione antropologica ed etnografica sui gruppi umani incontrati e relativi report fotografici.
Eseguire rilevazioni di antropologia fisica e raccogliere campioni biologici umani dai gruppi umani locali per lo svolgimento di indagini di genetica di popolazione, utili per contribuire alla comprensione della storia e delle dinamiche, non ancora del tutto chiarite, che hanno caratterizzato il popolamento umano dell’America.
L’opportunità di attraversare le innumerevoli aree naturali del continente americano, soggette a protezione, permetterà di raccogliere moltissimi dati riguardanti la biodiversità di questo continente per poi confrontarli con le nostre realtà.
Riscoprire e documentare gli innumerevoli siti di interesse paleontologico, archeologico, speleologico ecc. diffusi largamente nel continente. Saremo cioè accompagnati nei siti  più significativi di Dinosauri, e tra le rovine misteriose di antiche civiltà e nelle viscere di mondi sconosciuti ai più.
Mondo Natura 2007 (Fiera di Rimini) è stata presentata una mostra antologica sulle Americhe con esposizione dei tre campers 4x4 che verranno imbarcati a Savona in Dicembre per essere poi sbarcati  a Buenos Aires nei primi giorni di Gennaio 2008 da dove inizierà la spedizione.

 IL PERCORSO
Il nostro viaggio sarà suddiviso in vari periodi, negli intervalli dei quali faremo ritorno in Italia per ragioni famigliari e per riproporre nuove mostre a Mondo Natura  nel 2008 e 2009 come da accordi intercorsi con la Direzione della Fiera stessa.
Attraverseremo almeno 13 Stati per un chilometraggio di oltre 80.000 chilometri .

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 I MEZZI
3 camper fuoristrada (2 IVECO, 1 SAVIEM-RENAULT) perfettamente attrezzati per superare i difficoltosi percorsi  che incontreremo (di cui molti costituiti da  piste rocciose e sabbiose, anche con passi a 4500 metri  di quota).
Saranno proprio questi tratti montuosi  e la grande diversità di ambienti (glaciali, desertici caldi e freddi, tropicali, equatoriali e temperati) che serviranno per testare  i materiali e le attrezzature dei nostri campers. La rarefazione dell’aria, il caldo e il freddo saranno ulteriori momenti di verifica.
I risultati saranno trasmessi alle rispettive ditte che ci hanno fornito prodotti    che saranno poi dalle stesse, ottimizzati.

 SPONSORIZZAZIONI


BIOLCHIM SPA(industria chimica-Medicina –BO),

C C L (Costa Container Lines),
NDS,
GIO-CARAVAN,
VIGIA-VIESA,
CTE INTERNATIONAL,
MIDLAND,
WEBASTO,
AL-KO,
ED. POLARIS,
CARAVAN E CAMPER,
TURIT,
ECOSAN,
ROPA CENTER,
KATADYN,
TRECENTOSESSANTA,
U- FLEX-ULTRAFLEX,
FM carrozz.,
DEWICAR,
NEW FLORENCE CAMPER,
TECNOLED,
NOISEKILLER,
MIRCO e ALEX MAGNANI,
FOTOFOLLIA,
FOTORISI,
NEOPAINT,
THETFORD,
PONS GENOVA,
ESSEA,
POLYNUM,
AGORA’ SISTEMI
PAGLIARINO-RENAULT.IND.,
JADER e ALDO PNEUMATICI,RISICAR,
OFF. GAETANI GAGGIO  MONTANO,
GOLDONI RACING CAR,
TONINELLI ASSICURAZIONE 
ed altre in trattativa.

 PATROCINI: 
- Autorita’ Portuale di Genova (Sig.Oddone-Direttore Pubbliche Relazioni)
- Assessorato alla Cultura, Sport e Spettacolo-Genova (Ass.Fabio Morchio)
- Regione Emilia Romagna (Consulta Migranti  emiliano romagnoli nel   mondo  Pres.S.Bartolini)
- Assessorato Ambiente Reg.E/R  (Ass.L.Zanichelli) (in corso di trattativa)
- Presidenza della Provincia di Bologna ( Pres. B. Draghetti)- Dip. di Storie e Metodi per la Conservazionede i Beni
Culturali, (sez.di  Direttore Antropologia), Università di Bologna-Sede di Ravenna (Prof.G.Gruppioni)
- Dipartimento Scienze della Terra Univ. di Bologna, Museo Giovanni Capellini>(Direttore Prof.G.B.Vai)
- Comune di Bologna, Quartiere Santo Stefano (Pres. A. Forlani)
- Comune di San Lazzaro di Savena-Bo, Museo di Preistoria L. Donini(Direttore  Prof.G.Nenzioni)
- Comune di San Giovanni in Persiceto-BO (Ass.W.Horn) 
- Comune di Fanano-MO (paese natale di Felice Pedroni )-(Sindaco A.Corsini)
- Comune di Palmanova (Sindaco F. Cressati)
- Comune di Gaggio Montano- BO (migranti)
- Dip Agraria dell’Università Santiago –Cile
- Comune di Mendoza –Argentina
- Comune di Malargue –Argentina
- Parco Regionale  dei Gessi Bolognesi e Calanchi della Abbadessa (Pres.E.Burgin-  Dir.L.Montagni)
- Club Alpino Italiano- Sez.Mario Fantin, Bologna (Pres. G.Colombari)
- Club Alpino Italiano –sez di Roma (in corso di trattativa)
- Società Speleologica Italiana, ( Pres.G.P.Marchesi)
- Federazione Speleologica Emilia-Romagna (Pres. M.Ercolani)
- Gruppo Speleologico Bolognese/Unione Speleologica Bolognese (Pres.F.Facchinetti)
- Assoc. Friulani nel mondo (Fogolar Furlan)
- Assoc.Gente di Gaggio (migranti)
- Assoc. Liguri nel mondo
- Assoc.Panificatori BolognesiCentro Inter universitario-Museo Naz. dell’Antartide-Sez. di Genova (in attesa di conferma)
Istituto Geografico Polare

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